Michela Molinari e Franz Avancini “Piccoli Incidenti Domestici”
[Pamarte]
Michela Molinari
Sceglie di abbandonare le tradizionali tele dipingendo su qualsiasi tipo di superficie recuperata. Vecchi scarti di legno, carta o vetro diventano i supporti ideali per ritrarre allegoriche forme della natura. Il lavoro dell’artista prende ispirazione da epoche lontane, quando ogni civiltà agli albori, da quella greca a quella africana, spiegava con miti e leggende la propria cosmogonia.
“Tempi in cui la relazione uomo e ambiente veicolava l’esistenza in senso religioso e mistico, narrando attraverso la personificazione dei fenomeni naturali molti misteri dell’universo.”
Allora, l’utopico desiderio di dominio era annullato a favore di un grande riguardo per tutto ciò che l’uomo non aveva il potere di ripetere. La magistrale incisività grafica con cui l’artista reinterpreta questi miti, non solo ci svela come si può rendere esteticamente efficaci queste forme atemporali grazie al riutilizzo dei materiali, ma sottolinea come la storia di questi anni ci insegni a ricominciare dal rispetto verso quei delicati equilibri che ci permettono di vivere sulla Terra. In quanto ormai sappiamo che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, ma quello che non viene trasformato con amore e dedizione può solo avvelenare.
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Franz Avancini
Concentra il proprio lavoro sulle illimitate possibilità che nascono nel momento in cui un oggetto perde la propria funzione primaria. Per questo artista non esiste l’idea dello scarto, ogni materiale ha un proprio ciclo di vita e solo quando diventerà polvere potrà dirsi veramente terminato il suo corso. Seguendo questa filosofia espone in Piccoli incidenti domestici una serie di macchine che sarebbero in grado di riprodursi all’infinito.
“Le opere in mostra, oltre a ridare vita ad oggetti in disuso, restituiscono linfa vitale ad un linguaggio artistico che negli ultimi anni ha subito qualche battuta d’arresto: la scultura.”
Una sapiente manualità unita alla leggerezza stilistica in contrasto con la pesantezza del materiale, danno come risultato finale sculture liberamente ispirate alla fantasia dell’autore, pronte ad interagire in maniera giocosa ed ironica con il proprio pubblico.