Andrea Locci : Io, Robot

Le sue creazioni vengono da un altro pianeta, ancora molto lontano dalla Terra: quello dei robivecchi, della cantina della nonna, di tutto ciò che si può trovare nelle discariche e nei contenitori dei rifiuti.

“La mente capace di far rivivere gli oggetti abbandonati sotto forma di simpatici robot ma anche di volti di animali, maschere afro, lampade e altri strani personaggi, è quella di Andrea Locci, nato a Busto Arsizio e residente in un piccolo centro vicino a Pisa dove, nel suo laboratorio, l’unica padrona di casa è la fantasia.
”

Impossibile non farsi catturare dalla capacità di Andrea di far ritornare tutti all’infanzia. Sopratutto con la sua famiglia di espressivi robot, pezzi unici, creati attraverso il mero assemblaggio privo di saldature e colle. Ognuno di loro ha un nome proprio. Numerose le esposizioni in personale o collettive anche in noti spazi istituzionali, quali a Milano, la Casa Museo Spazio Tadini e la Fabbrica del Vapore.

 

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www.andrealocci.it

Caterina Seri, art curator.